ARTE TERAPIA

Crescita personale

Caro lettore, ti presento una nuova pillola, e da buon amante dell’arte non poteva mancare nel mio repertorio, quindi ti presento: l’arteterapia.

Che cos’è l’arteterapia?

L’Associazione Britannica degli Arteterapeuti la definisce come: “Una forma di psicoterapia che utilizza i mezzi artistici come mezzo primario di espressione della comunione”.

O per dirla con le mie parole:

È un tipo di terapia che combina il processo creativo e l’espressione artistica per migliorare il benessere emotivo e mentale delle persone. Invece di concentrarsi esclusivamente sulla conversazione verbale come nei processi terapeutici tradizionali, l’arteterapia incorpora varie forme d’arte, come la pittura, il disegno, la scultura, la musica o la danza.

Ma da dove nasce?

Metà del XX secolo, ma ho trovato tre influenze principali:

  1. Seconda guerra mondiale: iniziò a essere utilizzato in Gran Bretagna e negli Stati Uniti per curare i soldati traumatizzati dopo aver assistito a tutti quei momenti di guerra.
  2. Mescolando il surrealismo e l’impressionismo con la psicoanalisi, questi movimenti artistici iniziarono a collegare l’arte alla psiche. Inoltre, Sigmund Freud stava già facendo la sua parte e, come probabilmente saprete, dava grande valore al subconscio. Egli stesso confessò che un modo per accedere all’inconscio poteva essere l’arte.
  3. Adrian Hill: è considerato uno dei pionieri dell’arteterapia, poiché nel 1938, mentre era ricoverato in un sanatorio per tubercolosi, scoprì che l’arte gli forniva un modo per esprimere le sue emozioni e migliorare il suo benessere. Un anno dopo, nel sanatorio fu introdotta la terapia occupazionale e Hill si assunse il compito di insegnare disegno e pittura agli altri pazienti.

Quali sono i benefici dell’arteterapia?

  • Riduce lo stress e l’ansia
  • Miglioramento dello stress post-traumatico, autismo, demenza, Alzheimer o depressione.
  • Aiuta l’espressione di sé e il miglioramento emotivo
  • Rafforza le abilità sociali e comunicative
  • Incoraggia la creatività
  • Favorisce l’elaborazione del trauma

Devo confessare che il metodo terapeutico dell’arteterapia è stato particolarmente attivo per me quando sono andata a vedere la mostra di Yayoi Kusama a Bergamo, intitolata Infinite Present.

Una delle cose che mi sono piaciute di più della mostra è stato conoscere più a fondo la vita di Kusama: da brava persona sistemica, sono consapevole che il suo percorso di vita, la sua cultura d’origine e la sua famiglia/sistema sono stati fondamentali per il suo sviluppo come essere umano (e come artista, naturalmente).

Una delle cose che mi ha colpito di più è stata:

  • Nazionalità giapponese
  • 94 anni
  • Background familiare: classe medio-alta e opposta, impegnata nel mondo dell’arte.
  • Esperienze di vita negli Stati Uniti
  • Soffre di vari problemi psichiatrici e nel 1990 è entrato volontariamente in un istituto psichiatrico.
  • Per scelta vive ancora in ospedale e ha anche un suo spazio all’interno dell’ospedale dove realizza le sue creazioni.

Dopo aver conosciuto nel dettaglio la sua intera bibliografia, ho potuto entrare nella sua infinity room e sperimentare per un minuto la sua creazione. Questa creazione era piena di luci, specchi e acqua. L’artista stessa definisce questa stanza dell’infinito come il risultato della propria mitologia e del proprio lavoro terapeutico.

Ricordate il mantra di questa pillola:

“La parola normale mi fa sempre paura” Tim Burton

Biografia

Bustamante Azcuénaga, I. (2021). Arteterapia: concetto, origine e intelligenze multiple di Gardner.

Hill, Adrian (1945). L’arte contro la malattia. Londra: George Allen and Unwin.

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