Caro lettore, ti presento una nuova pillola, questa volta ho voluto concentrarmi su qualcosa di molto necessario in questi tempi: l’empatia.
Ma cos’è esattamente l’empatia?
Ma cos’è esattamente l’empatia? La RAE la definisce come: “La capacità di identificarsi con qualcuno e di condividere i suoi sentimenti”.
Le Nazioni Unite la definiscono come: “La capacità di comprendere e condividere i sentimenti degli altri, l’empatia ci permette di vedere le cose dalla prospettiva dell’altro piuttosto che dalla nostra. È un’abilità fondamentale che consente di instaurare relazioni sociali e professionali, di sviluppare la consapevolezza di sé e di contribuire a un mondo equo e pacifico. L’empatia è necessaria per esprimere la compassione (la motivazione ad agire di fronte alla sofferenza altrui)”.
Ma se volessimo una spiegazione neuropsicologica di cosa sia l’empatia? Emilio García, Javier González e Fernando Maestú hanno sviluppato uno studio per l’Università Complutense di Madrid intitolato “Neuroni specchio e teoria della mente nella spiegazione dell’empatia”.
Spiegano l’empatia in base a due teorie:
- Neuroni specchio
- Teoria della mente
I neuroni specchio sono un tipo particolare di neuroni che si attivano sia quando una persona compie un’azione specifica sia quando osserva un’altra persona che compie la stessa azione. Per esempio, sbadigliare quando qualcun altro sbadiglia o cogliere la risata di qualcun altro.
Essere contagiati da questa risata, questa è empatia.
La teoria della mente è la capacità cognitiva di comprendere che altre persone hanno pensieri, credenze, desideri e intenzioni diversi dai nostri.
Ma, come sapete, io sono un appassionato di esempi, quindi, per aiutarvi a comprendere la complessa teoria della mente, ecco il test di Sally e Anne.
Abbiamo due bambole: Sally e Anne
Sally decide di lasciare la biglia nel cestino e di andare a giocare nel parco.
Anne ne approfitta, prende la biglia e la mette nella sua scatola.
Quando Sally torna dal parco, dove cercherà la sua biglia: nel cestino o nella scatola?
La risposta a questa domanda, anche se può sembrare ovvia, non si risolve prima dei 5 anni circa, perché è a questa età che possiamo iniziare ad attribuire azioni, motivazioni o pensieri ad altre persone.
In conclusione, esistono 3 diversi tipi di empatia:
- Emotivo: la capacità di comprendere e condividere le emozioni degli altri. Questo implica sia la sensibilità che la ricettività ai sentimenti delle persone e la capacità di rispondere in modo compassionevole.
- Cognitivo: capacità di comprendere i pensieri e i punti di vista degli altri. Vedere le cose dal punto di vista di un’altra persona e comprendere il suo ragionamento.
- Compassionevole: comprende non solo l’empatia emotiva, ma anche la motivazione ad aiutare e sostenere la persona che prova queste emozioni.
Ricordate il mantra di questa pillola:
“Noi uomini costruiamo troppi muri e non abbastanza ponti” Isaac Newton
Biografía:
Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (n.d.) La scienza dell’empatia. https://www.unodc.org/unodc/es/listen-first/super-skills/empathy.html
ACCADEMIA REALE SPAGNOLA: Dizionario della lingua spagnola, 23.ª ed., [versión 23.7 en línea]. https://dle.rae.es
García García, E., González Marqués, J., Maestú Unturbe, F. (2011). Neuroni specchio e teoria della mente per spiegare l’empatia.
Yifeng, C., Sanders, J. W. (2023). A modal approach to conscious social agents. International Journal on Software Tools for Technology Transfer, 25(5), 707-716.